Aumenti fattura GAS? Ti racconto la vicenda in ANTITRUST

CLARA ORLANDO • 16 settembre 2024

Tra pratiche commerciali scorrette e spiragli di rimborso per gli utenti

E’ dell’anno scorso la vicenda relativa alle fatture del gas che ha coinvolto milioni di utenti, e che ad oggi è approdata presso l’Antitrust, organo di regolazione della concorrenza, dei consumatori e del mercato.

Gli aumenti unilaterali dei costi e le modifiche generali delle condizioni di contratto sono pratiche in uso, a certe condizioni, da tutti gli operatori di energia e telefonia. Il presupposto però per queste operazioni è sempre quello di garantire un adeguato "diritto di difesa" all'utente coinvolto. In primo luogo, la comunicazione deve essere chiara, sempre, e riportare il tipo di aumento e la data certa da cui l'aumento medesimo viene applicato; in secondo luogo, all'utente deve essere chiaramente comunicato il diritto di recesso, anche entro un termine breve, laddove ritenga di non voler aderire alle nuove condizioni generali di contratto. Ecco, se da una parte dunque non sono vietate pratiche, dall'altra parte l'equilibrio contrattuale viene ripristinato consentendo all'utente un adeguato diritto di recesso, senza costi e senza alcuna penale per recesso anticipato.

Ma nel caso che andiamo ad affrontare, diversi erano i presupporti di partenza.

La vicenda nasce nel 2022 in piena crisi energetica, a fronte di aumenti del costo dell'energia da parte dei fornitori, da cui derivarono aumenti anche per l'utente in fattura. Al fine di tutelare il cliente finale, fu emanato con l’art. 3 del “Decreto Aiuti bis” (d.l. 115/2022), il Governo introdusse il divieto di effettuare aumenti unilaterali dei prezzi per la fornitura di energia elettrica e gas, a partire dal 10 agosto 2022 fino al 30 giugno 2023. Veniva dunque imposta ai venditori di energia la la sospensione dell'efficacia di eventuali clausole contrattuali che permettessero alle stesse di procedere a modifiche unilaterali delle condizioni generali di contratto, solitamente invece consentite alle condizioni di cui si diceva poc'anzi. In particolare, veniva impedita modifica con riferimento alla definizione del prezzo. Inoltre, il d.l. considera come inefficaci i preavvisi comunicati per le modifiche unilaterali prima della data di entrata in vigore del decreto medesimo, salvo che le modifiche si siano già perfezionate.

L’Antitrust ha sanzionato tali aziende per aver adottato pratiche commerciali particolarmente aggressive, attraverso le quali erano riuscite a spingere i consumatori ad accettare modifiche unilaterali dei contratti, che però determinavano un notevole incremento dei costi per l’erogazione dei servizi. Tale condotta, ovviamente, contrastava in pieno con le previsioni di cui all’art. 3 del d.l. 115/2022, c.d. “Decreto Aiuti bis”.

Altra segnalazione degli utenti, che ad un anno dalla modifica delle condizioni generali di contratto si sono visti recapitare fatture molto elevate, si incentra inoltre proprio nella mancanza di comunicazione chiara da parte di varie società, tra le quali principalmente ENEL energia. L'indagine dell'Antitrust, difatti, è volta principalmente alla verifica della sussistenza di quella "contropartita" di cui si è detto, e che si incentra in una comunicazione chiara, con mezzi opportuni, tale da rendere l'utente assolutamente consapevole di una scelta: restare, alle nuove condizioni, o cambiare operatore.

Ad oggi, salvo rimborsi automatici in fattura, è possibile prevedere un rimborso per gli utenti che hanno subito la manovra illegittima. 

Scrivici a filodirettoconsumatori@gmail.com

 













Autore: CLARA ORLANDO 23 gennaio 2025
Non è infrequente il caso di utenti che si rivolgano a Filodiretto Consumatori con un problema anche e soprattutto di ordine concreto: la perdita della propria numerazione , fissa o mobile. Il numero di telefono ci identifica, ci tiene in contatto con amici e parenti, ma anche clienti. La perdita dello stesso, oltre che comportare spesso un disagio per l’utente, può comportare anche un danno per quanti ne facciano un uso aziendale. Ma come può accadere che un utente si ritrovi il proprio numero chiuso, e, soprattutto, è possibile effettuare un recupero dell’utenza? Richiamiamo qualche caso che abbiamo affrontato. Maurizio C. si rivolge alla nostra Associazione in quanto, involontariamente, aveva disattivato tre sim in uso alla sua famiglia tramite l’applicazione del suo operatore telefonico. Un click di troppo, nel punto sbagliato, una mail di conferma. Tante telefonate al call center di riferimento per provare a bloccare quella che sembrava un’inevitabile cessazione definitiva. E poi, un sms con cui il gestore comunicava di aver lavorato “la tua richiesta di cessazione”. La preoccupazione del nostro amico Maurizio l’ha condotto presso la sede di Filodiretto, probabilmente con poche speranze di recuperare i tre numeri di cellulare che, a più riprese, sia negli store dove si era rivolto sia dal call center, venivano definiti come “cessati”. Caso identico quello di Vincenzo A., che sempre tramite applicazione, probabilmente per far partire una richiesta di modifica di piano tariffario, ha involontariamente disattivato due sim, di cui uno in uso alla moglie, libero professionista, che dunque molto aveva legato all’uso di quel numero di telefono in termini di reperibilità per il cliente e di professionalità. In entrambi i casi, Filodiretto non aveva solo il compito di recuperare i numeri di telefono, ma anche di salvaguardare il collegamento dei professionisti ed artisti coinvolti con i loro clienti e potenziali tali. La perdita di numerazione non risparmia nessuno! Filodiretto si è occupato di recuperare il numero di cellulare personale di una famosa attrice, cessato per problematiche relative alla fatturazione. L’utente aveva necessità di recuperare rapidamente il proprio numero storico, dovendo gestire un team di lavoro per la regia di cui si stava occupando. Con poche speranze, probabilmente, si è rivolta a Filodiretto consumatori chiedendo il ripristino della sua utenza mobile. La perdita della numerazione della linea fissa invece ha portato Maria Teresa D.C., una simpatica signora di 80 anni, presso la sede di Via Chiaia per provare a risolvere la sua problematica. Successivamente alla perdita del marito, la signora riusciva ad ottenere abilmente un subentro (cambio di intestatario), procedura non particolarmente agevole, nella quale invece si districava alla perfezione. Facendo però affidamento sulla domiciliazione delle fatture, non si preoccupava di controllare i pagamenti delle stesse. Si ritrovava, improvvisamente, con il telefono di casa muto, ed era impossibile sia ricevere che effettuare telefonate. FiloDiretto si è interessato di recuperare un numero che per la nostra Maria Teresa non solo era indispensabile per comunicare con parenti ed amici, ma anche che aveva un valore affettivo, essendo attivo da oltre 40 anni. Successivamente al recupero della numerazione, abbiamo anche chiesto lo storno totale della posizione debitoria, ottenendo dunque la massima tutela per la nostra cliente. Recente il caso di Francesco Pio A. con la sua società, a cui durante la procedura di cambio di operatore veniva suggerito di inviare anche la disdetta al vecchio gestore. Ciò comportava irrimediabilmente la cessazione della numerazione, che non riusciva a migrare all’altro gestore. Trattandosi di una attività, era necessario un recupero anche tempestivo. In tutti questi casi, FiloDiretto ha restituito i numeri di telefono ai loro legittimi proprietari!  Se hai vissuto un caso analogo, scrivici. Possiamo chiedere un risarcimento per te anche laddove sia trascorso un termine troppo lungo per tentare un recupero di numerazione.
Autore: CLARA ORLANDO 15 novembre 2022
Le nuove regole per la portabilità del numero mobile
Autore: CLARA ORLANDO 19 ottobre 2022
Intervista della giornalista Debora Saitta , con diretta ospitata da AncorRadio
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Nasce il nuovo registro delle opposizioni, a breve decreto attuativo
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Requisiti e modalità di accesso al bonus internet 2022
5 gennaio 2021
Inserendo in google la frase " furto dati ", oggi, in prima pagina c'è l'icona di una nota compagnia di telefonia, la Ho mobile, facente capo alla ben più nota Vodafone. La presunta vendita di dati al cd. dark web , per scopi più o meno prevedibili, ma certamente non leciti, ha fatto rapidamente il giro di tutti gli utenti che hanno scelto la Ho come proprio operatore di rete mobile. Filodiretto sta ricevendo centinaia di richieste in queste ore da parte di utenti preoccupati dalla possibilità che i propri dati sensibili vengano usati illegittimamente, e che hanno ricevuto un messaggio di questo tenore: “ Ti scriviamo per informarti che purtroppo ho. Mobile, come numerose altre aziende, e' rimasta vittima di crimini informatici che si sono intensificati durante la pandemia. Da analisi approfondite, tuttora in corso e in stretta collaborazione con le Autorita' inquirenti, e' emerso che e' stata sottratta illegalmente una parte dei tuoi dati con riferimento solo ai dati anagrafici e dati tecnici della tua SIM . Non c'e' stata alcuna sottrazione di dati di traffico (telefonate, SMS, attivita' web, etc.) ne' di dati bancari o relativi ai tuoi sistemi di pagamento. Abbiamo immediatamente attivato ulteriori e nuovi livelli di sicurezza per mettere tutti i clienti al riparo dalla minaccia di potenziali frodi. Potrai comunque richiedere in qualsiasi momento la sostituzione gratuita della SIM presso i punti vendita autorizzati ho. Mobile. Per maggiori dettagli vai su ho-mobile.it/comunicazione ” Ma vediamo con ordine.
12 settembre 2020
Partiamo dall'inizio: ad una telefonata mai rispondere utilizzando la parola si. Andiamo diretti al punto, decisamente, in quanto basta rispondere “si” alla domanda: “è lei..?”, per trovarsi un contratto mai voluto. Ma senza considerare questa ipotesi prodromica, che possiamo definire semplicemente truffa, laddove il contratto sia realmente voluto dall’utente, e dunque telefonicamente sottoscritto, avviene molto spesso che le condizioni promesse telefonicamente non siano poi rispettate dall'operatore telefonico stesso , e che dunque l'utente si ritrovi, nella prima fattura, delle sorprese non piacevoli. In che modo difendersi? Prima di tutto, se la fattura che hai ricevuto non rispetta le condizioni di contratto che ti hanno promesso telefonicamente, tramite filodiretto possiamo recuperare la registrazione telefonica e costringere l'operatore ad applicare quelle condizioni di contratto che ti sono state, in maniera non troppo solerte, descritte dalla sedicente operatrice. Il primo passaggio necessario è quello di chiedere copia della registrazione medesima tramite reclamo scritto all’operatore. Come si può facilmente immaginare, l'operatore non rilascerà molto facilmente la registrazione stessa, ma tramite la nostra assistenza potrai ottenerla ed utilizzarla per tutelare i tuoi diritti. Avrai il diritto di recedere gratuitamente dal contratto, di cambiare operatore, di mantenere il contratto stesso alle condizioni promesse e di ottenere il rimborso delle eventuali somme pagate oltre a quanto descritto telefonicamente. Nella diversa ipotesi, neanche troppo rara, in cui ti ritrovi invece un contratto da te mai sottoscritto , è necessario procedere quanto prima ad un disconoscimento del contratto con una semplice denuncia. Tramite la nostra assistenza potrai poi ottenere, in maniera facile e veloce, il rimborso di tutte le somme pagate durante la vigenza di un contratto non sottoscritto. Se hai ricevuto qualsiasi proposta contrattuale che non ti convince, contattaci . Filodiretto propone cambi di operatore gratuiti, verifica di tariffe promesse telefonicamente, ed assistenza nella fase successiva alla sottoscrizione del contratto. Senza sorprese, se non quella di aver trovato qualcuno che fa realmente quello che promette.
6 agosto 2020
L'inaspettato arrivo del covid ha avuto un impatto fortissimo su tanti aspetti della nostra vita. Abbiamo dovuto sospendere viaggi, rimandare idee, tenere in caldo progetti. Concerti annullati, palchi vuoti, strade deserte; voli cancellati, hotel con le porte chiuse; treni semivuoti, eventi rimandati. Difficile era però anche immaginare che l'Italia avrebbe reagito con il Decreto Salva Italia, prevedendo che voli, concerti, e biglietti di qualsiasi tipologia, annullati causa covid, potessero essere rimborsati all'utente tramite voucher , da utilizzarsi entro un termine, a discrezione esclusiva della compagnia. In altre parole, sembrava che l'utente di un determinato servizio non potesse rifiutarsi di accettare il voucher quale forma di rimborso. È chiaro che una vacanza prenotata per l'estate ed annullata non poteva essere riprogrammata a cuor leggero, soprattutto in questi tempi particolari; è altrettanto chiaro che se acquisto il biglietto per vedere Paul Mccartney, non posso poi spendere il voucher per altro; se avevo programmato di seguire la mia squadra del cuore in trasferta, non è accettabile che l'importo, piuttosto che essere rimborsato, diventi un voucher per assistere ad altri eventi, che probabilmente ritengo poco interessanti. In questa epoca così difficile, filodiretto ha provato a fare la sua parte , accogliendo tutte le vostre richieste e scrivendo alle compagnie aeree ed agli organizzatori di eventi, ricevendo come risposta sempre la stessa: che all'utente spettava un voucher da utilizzare entro un termine prefissato. A molti degli utenti che ci hanno scritto abbiamo lasciato un’alternativa: usufruire del voucher oppure attendere una sperata modifica della normativa. In cui noi, onestamente, credevamo. E questa modifica normativa sembra essere intervenuta da qualche giorno sotto forma del Decreto Rilancio . Si deve ricordare che questo è figlio di un intervento della commissione europea, che aveva bocciato il Decreto Salva Italia e la previsione dei voucher quale unica forma di rimborso. La Commissione Europea aveva aperto una procedura d'infrazione contro l'Italia, ed erano intervenute le associazioni a tutela dei consumatori ed addirittura Paul McCartney. Ma cosa cambia, oggi, con il decreto rilancio? E’ previsto che i voucher per viaggi e vacanze cancellati a causa del coronavirus fino al 30 settembre saranno validi per 18 mesi . Terminato questo periodo, se non saranno stati utilizzati per altre prenotazioni, daranno diritto al rimborso. Lo stesso vale per i biglietti dei concerti, se non sarà riprogrammato lo stesso evento entro un anno e mezzo dalla cancellazione. Ecco dunque che se volevo assistere al concerto di Paul McCartney, avrò diritto a godere dell’evento che avevo programmato, oppure al rimborso della somma se l'evento stesso non sarà riprogrammato entro 18 mesi dalla cancellazione. In realtà in questo modo l'Italia si è tecnicamente lavata le mani rispetto al problema che era stato sollevato dalla Commissione Europea, ed il voucher imposto resta l'unica forma di rimborso e non un'alternativa proposta all'utente. Un vero intervento in linea con le aspettative europee doveva prevedere che tutti gli utenti potessero scegliere tra rimborso o voucher da utilizzare entro un termine. In questo modo, invece, si è rimandato il problema. Chi non usufruirà dei voucher , dunque, come più volte abbiamo detto ai nostri utenti, potrà chiedere alla scadenza il rimborso del valore degli stessi. Ma ci sono delle novità. Oltre a cambiare la durata del voucher, che non è più di 12 mesi ma di 18 mesi , la novità più evidente è la possibilità alla scadenza del voucher di ottenere il rimborso della somma pagata, concetto che il decreto Salva Italia non aveva assolutamente considerato, in quanto alla scadenza del voucher l'utente perdeva definitivamente il diritto la somma pagata. Non può dunque ritenersi una novità di poco rilievo, anzi. Per i trasporti aerei, ferroviari e di acqua il rimborso può avvenire anche trascorsi 12 mesi dall’annullamento. Riguardo ai concerti , laddove l'evento sia stato cancellato definitivamente, l'organizzatore deve rimborsare immediatamente l'utente restituendo la somma versata. Tra le altre novità, si segnala che il Ministero di cultura e turismo istituirà un fondo da 5 milioni di euro per indennizzare i consumatori che non verranno rimborsati per insolvenza o fallimento delle compagnie. La procedura di infrazione contro l'Italia da parte della commissione europea continua, in quanto non è stata ancora prevista la scelta all'utente tra voucher e rimborso immediato. Ma a piccoli passi, si dice, si può arrivare lontano.
4 agosto 2020
Dopo i diversi interventi dell'Agcom eravamo, insieme ai nostri utenti, in attesa di notizie circa la possibilità di chiedere il rimborso di voci in fattura come TIM Safe Web, Tim Expert, Tim Safe Web. Per quanti invece erano utenti TIM già tra giugno 2017 ed il maggio 2018 c'è la possibilità di ricevere anche il rimborso per la fatturazione a 28 giorni, di cui ampiamente abbiamo detto qui.
fatture 28 giorni
Autore: FiloDiretto 19 aprile 2020
Quale operatore ti forniva il servizio tra giugno 2017 e aprile 2018? Ti sei reso conto che le fatture venivano emesse ogni 28 giorni, e non ogni mese? Scrivi a filodirettoconsumatori@gmail.com quale operatore telefonico utilizzavi. Ti faremo sapere la somma a cui hai diritto in pochi minuti! Avrai ricevuto in fattura una comunicazione del genere: "in attuazione della delibera AgCom 269/18/CONS, i clienti possono richiedere la restituzione dei giorni erosi nel periodo decorrente dal 23 giugno 2017 fino al ritorno alla fatturazione su base mensile in data 5 aprile 2018 "
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